domenica 8 Settembre 2024
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Forse “non esiste”, ma il Molise è un paradiso

Il Molise è laggiù, in fondo alla classifica, ma stavolta è una buona notizia. Attraverso la lettura dei cinque parametri che Demoskopika ha utilizzato per misurare l’affollamento dei territori italiani da parte di non residenti, le due province molisane non corrono alcun pericolo: destinazione ideale per viaggi rigenerativi, senza stress, in equilibrio con i luoghi e con le comunità locali.

Rischio sovraffollamento? Nessuno. Il Molise, nello studio di Demoskopika che ha misurato il rischio overtourism e le sue conseguenze deteriori, è a fondo classifica: un paradiso, secondo gli analisti ma anche per un numero crescente di visitatori che scelgono le aree interne e profondamente rurali delle province di Isernia e Campobasso per una vacanza relax o per un viaggio rigenerativo. La notizia si è trovata al centro del confronto tra le istituzioni molisane e gli esperti di marketing territoriale convocati a Isernia per la prima edizione del Summit del turismo slow, al quale la redazione del TG3 della RAI ha dedicato un servizio:

I cinque parametri dell’overtourism

Sono cinque i parametri che – secondo Demoskopika – definiscono il sovraffollamento percepito di un territorio che vede sommarsi agli abitanti dei luoghi la presenza di visitatori:

  • densità turistica, ovvero il rapporto tra presenze turistiche e superficie del territorio;
  • densità ricettiva, cioè il numero di posti letto per chilometro quadrato;
  • intensità turistica: è il rapporto presenze annuali/popolazione residente;
  • utilizzazione lorda, che misura le presenze turistiche in rapporto alla disponibilità potenziale di posti letto
  • quota di rifiuti urbani attribuibili al settore turistico, rispetto a quelli generati complessivamente.

Conclusa la prima edizione del Summit del turismo slow

Presso l’Auditorium Unità d’Italia di Isernia si sono concluse le due sessioni del Summit del turismo slow, appuntamento generato dal mondo della Scuola e dell’Università per incontrare le istituzioni e i principali stakeholder della filiera dell’accoglienza e dell’ospitalità e – più in generale – tutti i portatori di interesse dello sviluppo sostenibile del territorio.

Nella prima sessione sono intervenuti relatori del calibro di Luciano De Bonis, presidente del corso in Scienze turistiche e beni culturali di UniMol, Maurizio Testa e Rosario d’Acunto di Assotes, Fabio Forgione (più noto come Piotar Boa), partner ufficiale di Meta, Letizia Sinisi, esperta di turismo delle radici, Enzo Dota, fondatore di localtourism e Federico Massimo Ceschin, presidente SIMTUR, ambasciatore del Patto Europeo per il Clima, moderati con la consueta competenza e misura da Virgilio Gay, esperto di marketing territoriale e membro dell’Osservatorio sull’impatto economico delle leggi regionali del Lazio.

Una seconda sessione, sempre ideata dalla direttrice Maria Luisa Angelone nella forma di tavola rotonda ad accesso riservato, le istituzioni si sono confrontate con le imprese, il terzo settore e il mondo dell’educazione, della formazione e della ricerca.
Oltre il sindaco di Isernia Piero Castrataro e numerosi altri sindaci dei borghi più affascinanti dell’Alto Molise, sono intervenuti rappresentanti della Camera di Commercio del Molise, del GAL Molise Rurale e dell’Università del Molise per un appassionato confronto sui temi della gestione e dello sviluppo integrato del territorio.
Nel disegnare una traiettoria che conduca nel 2025 ad una seconda edizione del Summit, gli intervenuti hanno condiviso di creare un team di lavoro che esplori le opportunità di dare vita ad una DMO (Destination Management Organization) nella ormai collaudata formula della fondazione di partecipazione.

Di seguito il servizio di TeleMolise che riassume alcuni dei concetti emersi.

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