domenica 8 Settembre 2024
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L’Italia? Una trappola per turisti

Cullati da tanta bellezza artistica e paesaggistica, ci siamo veramente convinti di essere immuni da tutti i tic del turismo più becero. E invece, guarda un po’, ne siamo tra i migliori interpreti. Esiste una strana dissociazione – chiamiamola anche ambiguità – tra l’essere turisti e bollare gli altri in quanto tali: una sorta di sdoppiamento che ci facilita nel vedere riverberati sugli altri tutti i difetti da cui ci sentiamo immuni e che pure abbiamo interiorizzato nel profondo. In Italia – “popolo di poeti, di artisti, di eroi, di santi, di pensatori, di scienziati, di navigatori, di trasmigratori” – abitiamo questa contraddizione con molta poca consapevolezza. Incoscienti di essere prima di tutto noi turisti – turisti interni, turisti nelle nostre stesse città, turisti dei voli low cost, turisti arrangiati e spesso maldestri – non semplicemente terra di turismo. Turisti di seria A e turisti di serie B: chi decide chi è cosa?

Chi l’avrebbe mai detto? Anche in Italia si mangia malissimo!

Ma ogni tanto uno spiraglio squarcia l’ipocrisia e ci riporta con i piedi per terra: quella trappola per turisti posticcia, malconcia, antieconomica che immaginiamo fuori da noi, può vestire talvolta anche la bandiera tricolore. L’Italia non solo non è immune da questo stereotipo, ma lo interpreta con sempre maggiore persistenza. Anche a tavola, uno dei nostri vanti più grandi.

Basta camminare per il centro cittadino di una qualsiasi città d’arte per rimanere divertiti quando va bene, impressionati quando va male di cosa realmente serviamo ai nostri ospiti stranieri. I locals di Firenze, Venezia, Roma, Palermo, ma anche città minori come Siena, Spoleto e Capri per dirne tre, ci hanno fatto il callo. Per tutti gli altri la tavola delle tovaglie a quadretti, dei menu sconfinati e punteggiati di asterischi e cibi precotti, delle pizze e degli spritz da esposizione, è sempre ben imbandita. E pensare a quella stramba idea con cui l’attuale governo voleva affibbiare un “bollino di validità” ai ristoranti italiani all’estero. Ma se alcuni degli scempi peggiori ce l’abbiano dentro casa, che andiamo cercando fuori dai confini nazionali?

Ristoranti: anche in Italia si mangia male

Le bellezze italiane? Non per tutti sono le migliori al mondo

Qualcuno dirà “che se ne restino a casa loro, se non sanno apprezzare quello che abbiamo da offrire”. Ed è anche vero che l’impalcatura italiana non è pronta ad ospitare certe ondate turistiche come quelle che si abbattono in estate sulle spiagge italiane. Così come è vero che le priorità dei residenti, non sono seconde a quelle dei viaggiatori. La cosa più sbagliata da fare però, sarebbe ignorare il senso di realismo che anche i turisti hanno, nonostante la bellezza, Michelangelo, i Musei Vaticani, la pasta, la pizza e la Dolce Vita.

Trappole per turisti made in Italy

Lo dimostra – tra le altre cose – uno studio appena pubblicato da Preply, che ha scandagliato le recensioni di oltre 80 destinazioni turistiche popolari in tutto il mondo, contando quante sono quelle che utilizzano parole negative come “sopravvalutato”, “trappola per turisti” e “deludente”. Secondo i dati analizzati, che vanno comunque presi con le pinze, tra le attrazioni più sopravvalutate nel mondo ci sono i gradini di Piazza di Spagna, il Colosseo e la Fontana di Trevi. Troppo affollati ma anche troppo belli per reclamarne un pezzo solo per sé, è un po’ un colpo al cuore pensare che questi siti, tra i più riconoscibili al mondo, siano vissuti così maldestramente dai viaggiatori. E c’è un’altra cosa da notare: sono tutte a Roma. La Capitale del turismo italiano accoglie i suoi visitatori con un misto di bellezza e puzza di fregatura.

Anche i turisti recensiscono l’Italia. E non è sempre un bene

L’anno scorso, durante i mesi estivi, quando l’Italia sperimentava contemporaneamente un’ondata di caldo senza confronti e una valanga di turisti (molti dagli Stati Uniti) ancora più corposa, sui social media hanno cominciato a diffondersi micro-video in cui i nostri ospiti confrontavano le aspettative di un viaggio in Italia con l’amara realtà. Il trend “Italy Instagram vs Reality” (o anche Expectations vs Reality) ha fatto il pieno di contenuti anche su TikTok, dove non viene risparmiata una sola località tra le più famose. Da Positano a La Pelosa in Sardegna, letteralmente invase dai turisti, ad Alberobello a Villa Monastero irriconoscibili per via di impalcature e transenne da lavori, fino a Roma dove per il caldo vanno a tutto spiano ventilatori nei ristoranti e ventagli per strada. Sono contenuti anche ingenui per certi versi, ma che mostrano un diffuso sentiment di delusione.

E ancora: tempo fa si era diffuso un simpatico trend sui social media in cui content creator italiani visitavano e giudicavano i posti più recensiti sulle varie piattaforme, i più turistici in circolazione a Firenze, Roma e Milano. Il risultato? Una specie di film dell’orrore, condito da una spolverata d’ironia. Insomma la prima cosa da fare per invertire un po’ la tendenza, è prendere coscienza che anche l’Italia, può essere un posto terribile in cui viaggiare. Chi l’avrebbe mai detto.

(Tratto da un contributo di Lavinia Martini per cibotoday)

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