domenica 8 Settembre 2024
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Il bilancio di sostenibilità

Il bilancio di sostenibilità è un documento che diventa ogni giorno più attuale: da un lato c’è la normativa europea, che procede nella direzione di renderne la redazione obbligatoria per una platea di soggetti sempre più ampia, ma dall’altro è pur vero che si amplia ogni giorno la richiesta di imprese, organizzazioni e destinazioni – non più solo banche, fondi di investimento e istituzioni – che richiedono di aderire a questa metodologia di rendicontazione.

Una tendenza che appare ormai incontrovertibile, che porterà con ogni probabilità a un futuro nel quale l’informativa ESG (Environment Social Governance) sarà necessaria per accedere a crediti bancari agevolati, bandi, capitali da fondi di investimento e altri strumenti riservati a soggetti con determinati livelli di trasparenza comunicativa e misurabili rating di sostenibilità.

Partiamo dall’inizio: cos’è il bilancio di sostenibilità?

Il bilancio di sostenibilità è un report redatto annualmente da parte di un’organizzazione, un’azienda o un ente. È definito dall’unione europea nel 2001 all’interno del Libro Verde della Commissione UE come «L’integrazione volontaria delle preoccupazioni sociali ed ecologiche delle imprese nelle loro operazioni commerciali e nei loro rapporti con le parti interessate». Nel concreto, si tratta di un documento informativo nel quale un soggetto – o una destinazione turistica – comunica ai propri stakeholder (lavoratori, partner, fornitori, governance, istituzioni pubbliche, clienti, ospiti, cittadini, ecc..) l’impatto della propria attività.

Destinazioni turismo sostenibile

Il documento contiene gli obiettivi raggiunti e quelli prefissati, ma anche le strategie disegnate per raggiungerli, suddivisi in tre aree chiave:

  • ambiente ecologico: è sempre più necessario misurare l’impatto delle attività svolte, rispetto alle risorse (limitate o illimitate) utilizzate, assumendo l’impegno a raggiungere determinati obiettivi – quantificabili e verificabili – e dichiarando trasparentemente le strategie da adottare per raggiungerli (nelle destinazioni, che richiedono report più complessi, tali informazioni riguardano il territorio di riferimento, o comunque almeno l’intero ecosistema dell’accoglienza, dell’ospitalità e dei servizi, lungo tutta la catena del valore);
  • ambiente economico: la destinazione è chiamata a comunicare in che modo distribuisce la ricchezza generata, oltre all’impatto economico derivante dalle strategie operative poste in essere, o meno, rispetto agli obiettivi ecologici e sociali pianificati. Nella visione di SIMTUR e di turismica, ciò significa anche verificare se la prosperità derivata dall’economia dei visitatori è diffusa o ancora vincolata a rendite di posizione;
  • ambiente sociale: la governance della destinazione è attesa informare sulle modalità che intende favorire per raggiungere gli obiettivi di sviluppo del territorio in cui opera, con particolare riguardo alle azioni intraprese o da intraprendere al fine di aumentare la prosperità e la qualità della vita dei residenti, tutelare l’identità locale, favorire il sentimento di comunità, rafforzare lo spirito di appartenenza ma anche la cultura di rete e di cooperazione, nonché tutelare la salute, i diritti e il benessere dei cittadini, ridurre il gender gap, ecc.

Il ruolo degli stakeholders

L’impegno delle organizzazioni e delle destinazioni che si apprestano a rilasciare tale informativa non può essere sottovalutato. Il coinvolgimento degli stakeholders è fondamentale, ma di non facile attuazione. La raccolta dei dati e la loro elaborazione e rappresentazione richiede di attivare e strutturare procedure efficienti e misurabili. Per questo motivo turismica offre le proprie esperienze e competenze con diversi profili di assistenza tecnica.

Principi di rendicontazione

Fino ad oggi nessuna norma ha specificato quali principi debbano essere adottati per la rendicontazione di sostenibilità. Il modello attualmente più diffuso per redigere il bilancio di sostenibilità è quello del Global Reporting Iniziative (GRI), ente internazionale senza scopo di lucro nato con il fine di definire gli standard di rendicontazione delle performance di sostenibilità. Ovvero una lista di indicatori e informazioni richieste, suddivise per ambito (economico, sociale e ambientale) che devono essere incluse nel bilancio di sostenibilità.

In tempi più recenti, altri enti si sono fatti avanti per identificare degli standard riconosciuti. In particolare, nel novembre del 2021 l’IFRS foundation ha annunciato la creazione dell’International Sustainability Standard Board (ISSB) avente ad oggetto lo sviluppo di un set di standard di alta qualità riconosciuti a livello globale. L’ISSB si pone a tutti gli effetti come l’omologo dell’International Accounting Standards Board (IASB) con specifico riferimento alle tematiche riguardanti la sostenibilità.

A livello europeo, l’entrata in vigore della CSRD ha definito l’EFRAG come ente ufficiale di emanazione dei principi europei di rendicontazione, che ha definito un primo set costituito da 12 documenti.

Vantaggi dell’adottare un bilancio di sostenibilità

La formulazione di un bilancio di sostenibilità offre numerosi vantaggi, che vanno molto al di là della compliance normativa:

  • accresce la “green reputation” aziendale anche nei confronti della clientela finale sempre più attenta alle politiche ESG con conseguente promozione del brand-azienda;
  • permette l’accesso a nuovi mercati che richiedono determinate informazioni e/o rating ESG. Molte aziende al fine di rispettare determinate normative richiedono, infatti, anche ai loro fornitori di attuare e comunicare delle politiche di sostenibilità;
  • introduce la misurazione di numerosi KPI che consentono di evitare sprechi e di ottimizzare la gestione delle risorse utilizzare dall’azienda;
  • migliora la gestione dei rischi dovuti al cambiamento climatico puntando sull’impact investing;
  • consente di accedere a bandi e di ottenere finanziamenti con tassi agevolati concessi alle sole aziende aventi determinati standard di sostenibilità;
  • beneficiare di tassi di interesse passivi bancari inferiori.

A fronte di un impegno che certamente deve ritenersi significativo, il ritorno è sicuramente da non sottovalutare, sia dal punto di vista reputazionale che dal punto di vista economico/finanziario.

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Con oltre 30 anni di esperienza nei settori del turismo sostenibile, in varie regioni d’Europa e in tutto il territorio italiano, turismica è il partner ideale per attivare percorsi di rendicontazione ambientale e sociale.

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