domenica 8 Settembre 2024
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«L’Italia? Sovraffollata, troppo cara e mal gestita»

Lo scrittore di viaggi professionista, Brian Johnston, pubblica sulle pagine dell’autorevole quotidiano australiano Sydney Morning Herald una salace critica del Bel Paese, mettendo in luce molti dei suoi difetti e delle scarse capacità di gestione delle destinazioni che deludono i visitatori. Un documento da leggere e da far leggere. Anche a governanti e amministratori locali.


Il mese scorso a Venezia ho trascorso tre ore seduto sulla pista di un aereo. L’aeroporto di una delle città più visitate al mondo non disponeva di personale sufficiente per caricare i bagagli. Quel che è peggio è che i passeggeri avevano trascorso un’ora stipati in un corridoio aspettando l’autobus che ci portasse all’aereo perché non c’erano nemmeno abbastanza autisti. Ma nessuno ce lo ha detto. Quando un passeggero arrabbiato ha chiesto una spiegazione, un rappresentante della compagnia aerea gli ha semplicemente voltato le spalle.

Naturalmente tutto ciò non ha impedito a Venezia di accogliere un flusso di aerei pieni di visitatori che tengono a galla la città. E averli alleggeriti dei loro soldi con servizi scadenti e troppo cari, non ha impedito nemmeno ai veneziani di lamentarsi dell’overtourism.

Code impossibili per visitare i musei italiani

L’Italia è troppo affollata? No

Nel 2022 l’Italia ha attirato 50 milioni di arrivi turistici, classificandosi al quinto posto nel mondo. Ma si tratta di meno di un turista per abitante (59 milioni): un dato che non fa nemmeno entrare l’Italia nella top 20.

Prima l’Islanda con 6,6 turisti per abitante, seconda Malta con 5,3. Anche la piccola Singapore attira più del doppio dei turisti italiani, in termini relativi. Ma quando è stata l’ultima volta che hai sentito i singaporiani lamentarsi dell’overtourism?

Il vero problema è l’Italia stessa

I visitatori più attenti possono facilmente individuare ciò che confermano gli studi accademici: l’Italia ha infrastrutture turistiche carenti, imprese turistiche mal gestite e politiche di destinazione inadeguate. I politici non sembrano interessati ad affrontare i problemi di un settore che rappresenta più del 10% del PIL e della ricchezza nazionale…

Il risultato è che un terzo dei turisti si concentra nei soli mesi di luglio e agosto. E rimangono soltanto nelle destinazioni del Nord Italia, mentre il Sud è relativamente sottosviluppato. I visitatori vengono incanalati sempre lungo le stesse – poche – strade di Venezia o di qualche città toscana, solo per essere sfruttati con scarsi ringraziamenti.

Così l’Italia fa notizia per le folle di turisti che si comportano male. Ma quando i flussi di visitatori sono gestiti male e i siti culturali sono affollati e praticamente incustoditi, di chi è veramente la colpa? Con visitatori che aggiungono oltre 200 miliardi di euro all’economia del Paese, possibile che l’Italia possa permettersi di non fornire personale adeguato, panchine pubbliche, spazi per picnic o servizi igienici gratuiti?

Le autorità, tuttavia, multeranno i turisti che si siedono sui gradini della chiesa o mangiano tra le rovine, per poi derubarli di 1,5 euro per fare una pipì: tasse, multe e restrizioni vengono imposte sempre più spesso, scaricando tutto il peso sui turisti piuttosto che sulle imprese che ne traggono profitto!

E’ giunto il momento di dare lo stivale all’Italia

Per troppo tempo l’Italia è stata oggetto di smisurati elogi per l’arte e l’architettura, le piazze e le pizze. Ma hai mangiato una pizza in una piazza italiana di recente? È probabile che il tuo piatto da € 18, servito da un cameriere indifferente, ti abbia lasciato scoraggiato.

L’aumento del costo della vita non è una caratteristica esclusiva dell’Italia, ma questa non è una scusa. I costi in Austria o Germania difficilmente presentano oscillazioni così forti di prezzo tra servizi per il turista e servizi per i cittadini residenti.
Far pagare troppo ai visitatori per pasti scadenti non è giusto, ma qui è visto come uno sport. Per aggiungere la beffa, il conto arriva con extra come servizio e coperto: il primo è limitato per legge al 10%, il secondo non è regolamentato. A turisti inconsapevoli di Positano sono stati battuti scontrini con un “coperto” da 20 euro a testa!

Un’altra truffa? Il cestino del pane che non hai chiesto. Recentemente mi hanno addebitato 5 euro per grissini e baguette a Cortina d’Ampezzo: quando ho protestato mi è stato detto: «In Italia funziona così». Sì, infatti. Per pagamenti solo in contanti, ovviamente.

Arrivederci, Italia

Nel corso delle mie ultime visite in Europa ho accorciato il mio tempo in Italia per rimanere più a lungo altrove. Perché? Perché non riesco mai a rilassarmi completamente. Ci sono sempre folle, code e aeroporti orribili. Devo stare attento alle fregature e mi risento di pagare di più per una pasta scadente, mentre ascolto gli italiani vantarsi della propria cultura gastronomica.

L’Italia non è l’unico posto con opere d’arte e centri storici, cieli soleggiati e paesaggi incantevoli. La storia non deve necessariamente portare caos e degrado. I musei non devono avere orari di apertura esasperanti, che sembrano pensati per generare code e stress.
Arrivederci Italia. Penso che la prossima volta che viaggerò in Europa, salterò questo paese favoloso ma frustrante.


Contributo del giornalista di viaggi Brian Johnston sulle pagine dell’autorevole Sydney Morning Herald.

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